Tale of Zeppole di San Giuseppe

Storie e ricetta di un dolce super cremoso: la zeppola

Sta arrivando la festa del papà e tutte le case del Sud Italia sono invase dall’odore di crema pasticcera e zucchero. Eh sì…perchè come da tradizione il 19 Marzo si preparano le zeppole di San Giuseppe!

Un dolce che vanta diverse origini, legate a varie tradizioni e curiosità, scopriamone alcune….

La Storia

Una delle origini più gettonate è legata alla religione cristiana e racconta che, dopo la fuga in Egitto di Maria e Giuseppe, quest’ultimo cominciò a vendere frittelle per poter sostenere economicamente la sua famiglia. Motivo per il quale, la tradizione oggi vuole che questi dolci oggi siano il simbolo della festa in onore di San Giuseppe

Si ritrovano testimonianze tempo dopo, a Napoli. I napoletani, particolarmente devoti a San Giuseppe, cominciarono la tradizione degli “zeppolari” che vendevano per i vicoli del centro storico questo dolce.

Persino Goethe ne è stato testimone, quando nel 1700, durante una visita in città, scrisse di questa curiosa tradizione. 

La zeppola comincia a prendere la forma che tutti conosciamo oggi nel 1700, grazie alle suore, che si racconta fossero bravissime nel cucinarle. Anche se non si può affermare con certezza se furono preparate per la prima volta  dalle monache dello Splendore e della Croce di Lucca o, invece, dalle monache di San Basilio del Monastero di San Gregorio Armeno.

Si giunge al 1837, quando viene scritta per la prima volta la ricetta ufficiale delle zeppole. La troviamo nel Trattato di Cucina Teorico-Pratico del gastronomo Ippolito Cavalcanti che, in lingua napoletana, descrive una ricetta fatta di pochi e semplici ingredienti: farina, acqua, sale, zucchero, olio per friggere e un pò di liquore d’anice, marsala o vino bianco. 

Ma dove deriva questo curioso nome?! Anche qui si racconta di origini svariate.

Si parla di radici romane, da serpula (serpe) a causa della forma intrecciata della zeppola. 

Un’altra ipotesi, è quella dell’origine latina, dalla parola cippus, zeppa a Napoli, con cui si indica un fermo in legno per le porte, che richiamerebbe la figura di San Giuseppe come falegname.

 Quella invece, più curiosa è che il nome deriverebbe da Zì Paolo, uno dei primi “zeppolari” ambulanti di Napoli, che da alcuni viene addirittura considerato colui che ha inventato questa tradizione!

Bè ora vogliamo sapere come si preparano, vero?! 

La ricetta delle Zeppole di San Giuseppe

Le zeppole di San Giuseppe, seppure di origine napoletana, si sono diffuse nella maggior parte del Sud Italia. La ricetta originale la vuole fritta e con la crema classica ma sappiamo che oggi è molto diffusa anche la versione al forno con crema pasticceria e crema al cioccolato, con la copertura di amarene e tante altre versioni che si sono adattate alle tradizioni e ai prodotti tipici delle località specifiche

Una mia cara amica pugliese mi ha gentilmente concesso la ricetta che nella sua famiglia si tramanda da anni per fare delle zeppole al forno buonissime, per una dose di 12 persone ed eccola qui:

150 gr di acqua

150 gr di farina

100 gr di burro

5 uova

1 pizzico di sale

crema pasticcera

ciliegie sciroppate

zucchero a velo

Mettete in una pentola, l’acqua, il burro e il pizzico di sale e portate sul fuoco.

Mescolate fin quando non si scioglie il burro, quando inizia a bollire aggiungete la farina e girate fino ad ottenere una palla compatta.

Togliete dal fuoco e lasciate intiepidire.

Arrivati a questo punto, aggiungete le uova una alla volta amalgamando attentamente. 

Otterrete un impasto morbido e cremoso, che andrete a mettere in una sac à poche con una punta a stella. In una teglia create le zeppole, formando due giri e lasciando il vuoto al centro. 

Mettetele in forno ventilato a 200 °C per i primi 15 minuti, poi abbassate a 190°C per altri 10 minuti. 

Quando si saranno raffreddate, potrete guarnirle con crema, un’amarena sciroppata al centro e una spolverata di zucchero a velo.

Un’esplosione di dolcezza incredibile!

E dalle tue parti come si fanno le zeppole?! Scrivimelo qui!

Lascia un commento